Le Sentinelle del Lagazuoi

 

di Livio Lupi - CAI Conegliano 2004

 

L’amico Giorgio Zambon ha scritto un interessante articolo dal titolo Rumori e silenzi circa la precarietà e la difficoltà della vita delle truppe alpine nelle gallerie durante la Grande Guerra, con particolari riferimenti al Lagazuoi.

Tic, tic, tic……tic, toc, tic…… ricordate?  Giorgio conclude dicendo: “Vedere le camere da mina inesplose, le feritoie, i vani per il ricovero delle truppe, tutto ricostruito e mantenuto da volontari che continuano a sentire l'importanza della memoria……”.

Fra tutte le persone che gravitano attorno alla ricostruzione e manutenzione delle gallerie del Lagazuoi vi è un gruppo di volontari chiamato Sentinelle del Lagazuoi del quale mi pregio di appartenere da anni.

Il nome del gruppo, “sentinelle”, racchiude lo spirito che lo anima: nessun riferimento a questo o quell’esercito ma ad un ruolo svolto in tutti gli schieramenti militari. La sentinella infatti vigila, e nel nostro caso vigila sulla memoria.

Il nostro e’ un gruppo eterogeneo di appassionati di montagna, di storia, di militaria ed uniformologia. Nel Luglio del 1998 in occasione dell’inaugurazione del Museo all’aperto del Monte Lagazuoi, gli organizzatori ci chiesero di presenziare alle varie cerimonie indossando uniformi d’epoca italiane ed austriache. Ricreammo così per la prima volta una situazione con postazioni di sacchi di terra, baracche, reticolati, ed altro materiale ove il pubblico potesse aggirarsi e curiosare. Arredammo le postazioni e le baracche ottimamente ricostruite per l’occasione dagli Alpini italiani e dai Gebirgsjaeger tedeschi ai piedi del Lagazuoi con materiale militare d’epoca come scudi da trincea, mitragliatrici, telefoni, lanterne, barelle ecc., ecc.,.

Da allora ci troviamo annualmente sul Lagazuoi (e non solo) per portare al pubblico il nostro modo di vivere la storia e di attribuire alla memoria la sua importanza. Riproponiamo momenti di vita nelle trincee e nelle gallerie, ricostruiamo scorci di quotidianità della prima linea come il trasporto di un ferito o la distribuzione della posta al fronte, in altre parole diamo vita a situazioni storico-didattiche su tutto quanto riguarda il vivere e combattere al fronte allestendo situazioni sceniche sia con materiale originale che ricostruito. In questo siamo aiutati dalla generosa partecipazione di molti amici provenienti da mezza Europa, a partire dal copioso numero di tedeschi al quale, assieme a cechi e sloveni, è affidato il compito di rappresentare l’Austria-Ungheria.

Indossiamo divise della Grande Guerra che spaziano dai fanti della Brigata Marche agli alpini della 75ma Comp.7° Alpini fino agli artiglieri da montagna per non parlare poi dei muli in carne ed ossa che popolano sempre le nostre rievocazioni… e che alle volte danno qualche grattacapo. Recentemente ci siamo visti costretti a sostituire le divise, autentiche nelle prime manifestazioni, con delle copie perfette perché le originali mal sopportavano di combattere nuovamente in prima linea e lo dimostravano scucendosi continuamente.

Se oggi possiamo attraversare l’Europa senza problemi di frontiere, se usiamo la stessa moneta, se viviamo nel più lungo periodo di pace della storia europea, se possiamo andare a sciare in Austria come sul Nevegal, tutto questo lo dobbiamo anche a quei 18.000 morti che riposano nell'area del Lagazuoi.

Non lo dimentichiamo.