La missione del CAI

Editoriale di "Montagna Insieme"

di Alberto Oliana - CAI Conegliano 2006

 

Certo diventa, in questo nostro veloce mondo, fondamentale comunicare: saper ben comunicare.
 

Anche il nostro Club Alpino, che nasce nel 1863 come associazione prevalentemente culturale ("..ha per iscopo di far conoscere le montagne..") deve, come ben dice il nostro Presidente Generale, comunicare la propria straordinaria ricchezza qualitativa per cercare di "riposizionare" il CAI nell'immaginario collettivo nazionale.

Anche se non sembra facile, in quanto siamo espressione di una fiera "contro-cultura", che si contrappone a quella "sterile-consumistica" attualmente imperante, ci si deve impegnare per riaffermare il ruolo centrale del CAI nel mondo della Montagna.

Si badi bene però, non bisogna cadere nell'errore di voler essere presenti ovunque, perché, come prima detto, la nostra "nascita" è prettamente culturale e tale deve perpetuarsi. Quindi ben vengano tutte le iniziative volte a far conoscere il mondo alpino ma attenzione a non inseguire il tecnicismo esasperato od espressioni che poco hanno a che vedere con la natura del nostro Club.
Comunicare quindi e far conoscere la montagna.

Tale "missione" va rivolta soprattutto ai nostri giovani, accompagnandoli alla scoperta di questo magnifico mondo, insegnando loro la cultura alpina, facendoli partecipi delle emozioni che la montagna sa regalare. Se un domani, crescendo, percorreranno strade diverse, se saranno ammaliati da "moderne" sirene, non ce ne dobbiamo dispiacere, saremo in ogni caso fieri di aver potuto donar loro un po' di "salutare" conoscenza della montagna.

Concludo questa riflessione, che tanto mi sta a cuore, augurando, a tutti Voi, un buon anno di "gratificanti" esperienze montane!