Adriano Dal Cin sull'Everest!

di Diego Della Giustina - CAI Conegliano 2004

E' ancora viva l'emozione dello scorso fine settimana (22-23 maggio) quando l'accavallarsi di notizie, derivate principalmente da quanto riportato sul sito www.montagna.org, per quel che riguarda una bufera sull'Everest, ha scatenato i giornalisti dei quotidiani locali e nazionali alla ricerca di notizie sul nostro socio Adriano Dal Cin, dato per disperso.

Adriano Dal Cin, "la gazzella", ha raggiunto la cima dell'Everest ed è sano e salvo, così come il suo compagno Giuseppe Pompili, capospedizione. Come si legge oggi 24 maggio, da alcune news su it.hobby.viaggi, sembra che Giuseppe lo abbia anticipato in vetta dopo una partenza in comune dal Campo 3, a 8.300 metri, e sulla via del ritorno lo abbia consigliato di tornare sui suoi passi, visto l'approssimarsi del maltempo. Adriano però non avrebbe desistito, proseguendo da solo sulla via della cima, poi raggiunta. In discesa Adriano non sarebbe riuscito a discendere fino al Campo 2 e si sarebbe fermato ancora al Campo 3 perdendo i contatti con Giuseppe.

Grande è la felicità e la soddisfazione al CAI per questa nuova impresa di Adriano che poco meno di due anni fa raggiunse il suo primo ottomila, il Cho Oyu. La sua vasta esperienza alpinistica sui ghiacci delle cime del mondo lo hanno portato questa volta a raggiungere la vetta più alta della terra, l'Everest a 8.850 metri di altezza.

Va ricordata innanzitutto la particolare natura della spedizione, con solo 4 componenti e senza portatori di alta quota. La salita è stata effettuata nei giorni "chiassosi" di K2-2004 con ben 19 alpinisti italiani a tentare la vetta e con il bellunese Soro Dorotei vice capospedizione. Per i nostri Adriano e Giuseppe ci sono state solo poche parole spese su Internet e sui media nazionali circa la loro salita ma presto li riavremo in Italia a raccontarci dal vivo questa grande impresa, portata a termine nei giorni della bufera dell'Everest che ha fatto 4 vittime.

Bravo Adriano!!!  Continua così ...

Riportiamo di seguito gli articoli pubblicato dal Gazzettino a partire dalle felici notizie di domenica 23 maggio che davano Adriano sano e salvo dopo la salita alla cima per finire, con una sorta di flashback, con quelle preoccupanti del giorno prima quando Adriano era dato per disperso.

Domenica, 23 Maggio 2004

 

ALPINISMO

Adriano Dal Cin riappare salvo: «Sono salito in cima all'Everest»

 

È sano e salvo Adriano Dal Cin, l'alpinista veneto che era dato per disperso dal 19 maggio scorso sull'Everest . L'avanguardia della spedizione «K2 2004», partita ieri per i campi alti dell'Everest , lo ha incontrato mentre scendeva al campo II. Quarant'anni, residente a Conegliano Veneto è considerato un esperto alpinista, ha al suo attivo infatti il Cho Oyu, un altro «ottomila». Era salito sulle pendici dell'Everest con Giuseppe Pompili, di Bologna, che all'arrivo del maltempo era sceso a valle e lo aveva invitato a fare altrettanto. Ma Dal Cin aveva preferito restare lassù, a oltre 8.300 metri di quota, per tentare l'ascensione alla vetta più alta del mondo. Che è riuscito a raggiungere mercoledì scorso. «L'ho centrata al primo colpo. Alle 7,30 sono riuscito a raggiungere la cima, poi ha iniziato a nevicare. Sono tornato quindi al campo 3 ma ho impiegato una vita a scendere», ha raccontato.

SOAVE

 

Domenica, 23 Maggio 2004

 

Adriano Dal Cin è stato trovato da una spedizione mentre scendeva: principio di congelamento, ma le condizioni generali sono buone

È salvo l'alpinista disperso sull'Everest

È riuscito a riconquistare la mitica vetta: «Ho avuto problemi con l’erogatore dell’ossigeno»

Conegliano

È vivo, sta abbastanza bene a parte un principio di congelamento ad alcune dita delle mani e torna a casa con in tasca l'Everest . Adriano Dal Cin, 39 anni, alpinista di Conegliano, fino a ieri mattina era stato dato per disperso nella bufera. Da giovedì nessuno sapeva più nulla di lui. Dal Cin faceva parte di una piccola spedizione composta dal bolognese Giuseppe Pompili e da due triestini. L'ultimo a vederlo era stato il suo compagno di salita, Pompili, quando l'aveva lasciato al campo 3 (8300 metri). Ma ieri, sei alpinisti italiani l'hanno incrociato mentre salivano al campo 2. Dal Cin stava scendendo, dopo aver conquistato (per la seconda volta) la mitica vetta. «Sì, ci sono arrivato, e ho avuto problemi con l'erogatore dell'ossigeno. Ma non immaginavo di che mi dessero per disperso!».

 

Domenica, 23 Maggio 2004

 

 

Conegliano
Si è conclusa felicemente ...

 

Conegliano

Si è conclusa felicemente l'avventura di Adriano Dal Cin, che veniva dato per disperso dal 19 maggio scorso sull'Everest . L'avanguardia della spedizione «Everest -K2 2004», partita ieri mattina per i campi alti dell'Everest , lo ha incontrato mentre scendeva. Ad esprimere la certezza che ce l'avrebbe fatta è stata la mamma Raffaella Zanderigo Rosolo, che abita in via Barbarani 10. «Quella per la montagna è una passione che Adriano ha avuto fin da bambino - sottolinea - e sono stata proprio io che gliela ho trasmessa, portandolo d'estate dai miei in Comelico e facendo assieme a lui delle escursioni». E racconta di come ha saputo dell'accaduto: «Questa mattina (ieri per chi legge ndr) ho visto la locandina del Gazzettino con la notizia di un disperso del Cai di Conegliano, ma mica ho pensato che fosse mio figlio, in quanto Adriano è superallenato e preparato, oltre che giudizioso. La cosa mi ha turbato relativamente e solo dopo, vedendo la foto all'interno del giornale, ho saputo che si trattava di lui; ma lo conosco troppo bene e sono rimasta convinta che ce l'avrebbe fatta. Ed infatti più tardi da Internet ho appreso la notizia quasi in tempo reale che era sano e salvo». Adriano Dal Cin, come già aveva programmato, tornerà in Italia il 4 giugno. Socio del Cai di Conegliano da 25 anni, ha scalato numerose cime sulle Alpi ed ha partecipato a varie spedizioni, salendo tra l'altro sull'Aconcagua in Sudamerica e sulla cima del Cho Oyu nella catena del Karakorum dal versante cinese. Ora faceva parte di uno dei tanti gruppi che in questo periodo partecipano alla spedizione italiana «Everest -K2 2004», per festeggiare i 50 ani della prima ascensione del K2 da parte di Lino Lacedelli e Achille Compagnoni. Con lui c'erano Giuseppe Pompili di Bologna, Alessandra Canestri e Marco Tossutti di Trieste. Mentre stavano salendo, all'arrivo del maltempo i primi a scendere verso verso il campo base sono stati i due triestini, seguiti da Pompili, che aveva invitato Adriano Dal Cin a fare altrettanto. Ma lui ha preferito rimanere lassù a 8300 metri di quota, per tentare di raggiungere la vetta. Le sue condizioni sono buone, anche se presenta qualche lieve sintomo di congelamento. A recuperarlo ed assisterlo portandolo al campo 2 sono stati alcuni Sherpa inviati dagli italiani. Negli ultimi giorni sulla stessa montagna, a causa delle proibitive condizioni atmosferiche, sono morti tre alpinisti sudcoreani ed uno giapponese.

Giampiero Maset

 

Sabato, 22 Maggio 2004

 

Adriano Dal Cin, 39 anni, di Conegliano, non dà notizie da giovedì quando era a quota 8300 metri

Alpinista disperso sull'Everest

Bufere nella zona, si spera che sia in salvo ma non riesca a comunicare con i compagni di spedizione

Conegliano

L'alpinista Adriano Dal Cin, 39 anni, di Conegliano, che partecipa alla spedizione "Everest -K 2 2004", è disperso sulla montagna più alta del mondo. Di lui non si hanno notizie da giovedì, quando si accingeva a muoversi dal campo a quota 8300 metri verso la vetta. Poi la zona dell'Everest è stata investita da ripetute bufere. Resta la speranza che Dal Cin, magari dopo aver toccato la cima, sia riuscito a scendere e abbia problemi di collegamenti.

Dal Cin, che vive con l'anziana madre, è nativo di Auronzo, ma la famiglia si era presto trafserita nel Coneglianese. Lavora come tecnico alla Electrolux di Susegana e ha una notevolissima esperienza di montagna. Gli amici e i compagni del Cai di Conegliano, di cui l'uomo è socio da 25 anni, sono in angosciosa attesa.

SOAVE E MASET

 

Sabato, 22 Maggio 2004

 

Quattro scalatori uccisi nelle bufere che hanno investito il «tetto del mondo» - Persi i contatti con un veneto a quota 8300

Alpinista di Conegliano disperso sull'Everest

 

A causa delle bufere che hanno investito l'Everest negli ultimi giorni, tre alpinisti coreani e un giapponese hanno perso la vita. Si teme per la sorte di Adriano Dal Cin, 39 anni, scalatore di Conegliano Veneto: da giovedì non si hanno più sue notizie. L'ultimo a parlargli è stato il bolognese Giuseppe Pompili che di ritorno dalla cima dell'Everest , (8846 metri) al campo 3 (8300 metri) ha incrociato l'alpinista che si preparava a salire. Da allora è dato per disperso. Il nepalese, Pemba Dorji sherpa, 26 anni, intanto, è salito sull'Everest battendo di due ore il record precedente: in sole otto ore e 10 minuti dal campo base alla vetta, dal versante sud.

Il coordinatore della spedizione italiana "Everest -K2 2004", il bellunese Soro Dorotei ha parole dure per ciò che ha visto alla base nord dell'Everest , affollata all'inverosimile da una ventina di spedizioni.

«Qui c'è chi non è mai stato in montagna, non sa nemmeno allacciarsi i ramponi e pretende di arrivare sull'Everest ! Non c'è rispetto per queste montagne. Ma anche un piccolo errore si paga carissimo».

 

Sabato, 22 Maggio 2004

 

ALPINISMO Ha tentato la cima giovedì, nessuno l’ha più visto. Intanto un giovane sherpa abbatte il record di salita: 8 ore dal campo base alla vetta

Morte nella bufera sul Tetto del Mondo

Sull’Everest alpinista veneto dato per disperso mentre le vittime accertate sono quattro: tre sudcoreani e una giapponese

Morte sul Tetto del Mondo. Nel corso delle bufere che hanno investito l'Everest negli ultimi due giorni, quattro alpinisti hanno perduto la vita mentre un italiano - Adriano Dal Cin di Conegliano Veneto - è dato per disperso, da giovedì non si hanno notizie di lui; dal Cin, 39 anni, appartiene a una piccola spedizione coordinata dal bolognese Giuseppe Pompili. Le altre vittime accertate, invece, sono tre sudcoreani e una giapponese, quest'ultima sembra componente di una spedizione commerciale, che sarebbe morta all'altezza del cosiddetto "secondo gradino", a circa 8600 metri di quota.

Soro Dorotei, vice capospedizione e coordinatore laggiù degli alpinisti del progetto "Everest -K2 2004", si trova al campo base avanzato (6450 metri) e ha parlato con Giuseppe Pompili che ha ricostruito i movimenti suoi e di Dal Cin fino a giovedì. Pompili è riuscito a toccare la cima dell'Everest , a 8846 metri di quota, mercoledì 19. Poi è sceso al campo 3 (8300 metri) dove c'era il compagno che si preparava a salire, e mentre il giorno dopo il bolognese ha proseguito la discesa, l'alpinista veneto ha deciso di tentare la cima. Da allora, nessuno sa che fine abbia fatto. Disperso. Resta la speranza che, raggiunta o no la vetta, sia riuscito a ripararsi e che non abbia potuto dare notizie di sè per problemi ai collegamenti. Perchè è chiaro che durante la bufera nessuno potrebbe andare a riprenderlo.

E attraverso internet, dal sito della spedizione italiana "Everest -K2 2004", il bellunese Soro Dorotei ha parole dure per ciò che ha visto in questi giorni alla base nord dell'Everest , dove c'è una vera e propria folla: una ventina di spedizioni. «Ne abbiamo viste di tutti i colori - afferma - Noi ci siamo preparati fin dai primi mesi del 2003, ci siamo coordinati con la postazione logistica del campo base avanzato e la sede di Bergamo per avere ogni giorno le informazioni indispensabili per non far correre rischi inutili ai nostri alpinisti. Qui attorno invece c'è gente che non è mai stata in montagna, non sa nemmeno allacciarsi i ramponi e pretende di arrivare in cima all'Everest ! Non c'è alcun rispetto per queste montagne. E poi, basta un piccolo errore e si paga carissimo».

Situazione tranquilla, dunque, per gli altri italiani che al campo base avanzato aspettano che finisca il maltempo. Stando alle previsioni, da oggi dovrebbe migliorare mentre un'altra buona "finestra" è prevista per domani, lunedì e martedì. Da oggi si potrebbe cominciare a risalire per l'ultimo tentativo prima che si scateni il monsone.

Un'ultima notizia, finalmente positiva, dal Tetto del Mondo. Un giovane nepalese, Pemba Dorji sherpa, 26 anni, ha salito l'Everest a tempo di record, battendo di oltre due ore il primato precedente. Pemba Dorji è riuscito a salire in otto ore e 10 minuti dal campo base alla vetta, dal versante sud.

La notizia è stata resa nota dalle autorità turistiche locali che hanno precisato come Pemba abbia battuto il precedente record stabilito da un altro appartenente allo stesso popolo, Lakpa Gelu sherpa, 35 anni, il quale aveva impiegato 10 ore e 46 minuti dal campo base alla cima nel maggio dell'anno scorso. L'annuncio del record verrà dato ufficialmente solo quando si conosceranno i particolari dell'impresa.

F.S.

 

Sabato, 22 Maggio 2004

 

 

CONEGLIANO

 

CONEGLIANO - Una serata è già da tempo nei programmi del Cai di Conegliano, di cui Adriano Dal Cin è socio da 25 anni, allo scopo di rievocare nel prossimo autunno l'impresa sull'Everest . L'auspicio degli appassionati è che, nonostante le preoccupazioni di questi giorni, l'evento si possa realizzare ugualmente. «Siamo in possesso di notizie frammentarie - afferma Diego Della Giustina, uno dei dirigenti della sezione - ma confidiamo che ce la facciano». Della Giustina ricorda che «per non crearle stati di ansia, Adriano aveva detto alla madre (con cui vive, ndr) che preferiva non comunicare ed avere contatti durante la spedizione, ma che le avrebbe raccontato tutto al ritorno». Adriano Dal Cin ed i suoi compagni, Alessandra Canestri, Giuseppe Pompili e Marco Tossutti, prima di partire hanno presentato la spedizione proprio nel sito della locale sezione del Cai, in cui scrivono con la modestia di chi ama veramente la montagna ed è anche pienamente consapevole dei rischi che comporta: «È il coronamento di un sogno a cui dedichiamo buona parte delle nostre energie e tempo libero ed è la dimostrazione di come il fascino delle grandi montagne eserciti sempre un richiamo irresistibile a cui oggi sono in grado di rispondere non più solo esclusivamente i professionisti». Adriano Dal Cin, 39 anni, è nativo di Auronzo ma la famiglia si è presto trasferita nel Coneglianese; lavora come tecnico allo stabilimento Electrolux di Susegana (sostenitrice della spedizione), e non può certo considerarsi un novizio in quanto fin da ragazzo ha praticato intensamente l'attività alpinistica su roccia e su ghiaccio. Ha scalato numerose cime sulle Alpi ed ha partecipato a varie spedizioni, tra cui quella sull'Alpamayo. Nel 1999 ha raggiunto i 6959 metri della cima dell'Aconcagua ed ha partecipato alla Karakorum 2001 Expedition al Gasherbrum II, salendo in vetta al Cho Oyu nell'ottobre 2002 dal versante cinese.

Giampiero Maset