Alpinista, Istruttore Nazionale di Alpinismo,
Accademico, Presidente di Commissioni Tecniche,
membro del Soccorso Alpino, scrittore. Giuliano
Bressan non ama farsi conoscere attraverso
questi titoli. Per lui - una vita dedicata
all’alpinismo - i rapporti sono, ancora ed
esclusivamente, fatti di persone, luoghi,
incontri, esperienze, passione.
Nato a Padova nel 1948, scopre il mondo della
montagna verso i vent’anni grazie alle gite,
nelle Dolomiti, con i padri Gesuiti. Inizia ad
arrampicare nel 1973, nel periodo del Nuovo
Mattino che lo forma come alpinista classico,
stile al quale rimane tuttora costantemente
fedele.
Gli anni che seguono lo vedono impegnato in
nuove ascensioni, prime ripetizioni, salite di
estrema difficoltà, alcune spedizioni
extraeuropee, conciliando la vita di alpinista
con quella del lavoro (è impiegato presso il CED
di un Istituto di Credito) e della famiglia in
cui Anna, la sua compagna, seguendolo nei viaggi
e sostenendolo costantemente, diventa
co-protagonista silenziosa dei suoi successi.
Giuliano Bressan ha al proprio attivo, oltre a
più di 800 salite su tutto l’arco alpino, anche
svariate spedizioni alpinistiche in paesi
extra-europei (America del Sud, Stati Uniti,
Africa). Valente fotografo, nelle sue
presentazioni sa conciliare l’aspetto
sportivo-alpinistico con le componenti
paesaggistiche, culturali e sociali che sempre
si accompagnano nei suoi viaggi.
E' presidente della Commissione Centrale
Materiali e Tecniche del CAI. Per la notevole
attività di alto livello svolta, entra, nel
1990, a far parte del Club Alpino Accademico
Italiano (Gruppo Orientale).
In parallelo ed in simbiosi all’attività
personale ha dedicato, e continua a dedicare,
molte delle proprie energie nell’ambito
dell’insegnamento. Da subito attivo nella Scuola
di Alpinismo del CAI di Padova, nel 1978
consegue la qualifica di Istruttore Nazionale di
Alpinismo e dal 1982 fa attivamente parte della
Scuola Centrale del CAI; numerosi i corsi da lui
diretti sia nell’ambito della propria scuola sia
in quello regionale e nazionale.
Nel suo ruolo di istruttore ha contribuito alla
formazione di generazioni di alpinisti, non
limitandosi all’insegnamento dei soli aspetti
tecnici ma cercando anche di trasmettere
passione e valori
L’esperienza accumulata negli anni lo porta
inoltre ad interessarsi dei problemi connessi
alla sicurezza in montagna operando, in
particolare, nelle varie commissioni del Club
Alpino interessate allo studio dei materiali e
delle tecniche alpinistiche. Dapprima membro e
poi presidente della Commissione Interregionale
Materiali e Tecniche Veneto-Friulana-Giuliana,
entra nel 1993 nell’organo tecnico nazionale
(Commissione Centrale Materiali e Tecniche) di
cui dal 1999 è alla presidenza.
Definito da alcuno «fine organizzatore”, alla
ricerca di nuove dimensioni ha visitato zone
poco conosciute nei deserti africani e
sudamericani, tramite la realizzazione di
minuziosi trekking alpinistici effettuati
assieme ad un affiatato gruppo di arrampicatori
legati da amicizia, spirito di avventura e
condivisione.
Non trascurabile neppure la sua attività
letteraria, sia come autore di monografie di
itinerari e guide, sia di articoli riguardanti i
materiali di alpinismo e la loro sicurezza,
apparsi nelle varie testate specializzate.
Fondamentale il suo apporto alla realizzazione
di alcuni manuali per le Scuole di Alpinismo
come “Tecnica di Roccia” (CAI 1984), “Tecnica di
Ghiaccio” (CAI 1995), “La Catena di
Assicurazione” (CMT VFG-CAI 1995-’97) e delle
videocassette “Prove di assicurazione dinamica”
(CCMT-CAI 1995), “Imbracature a confronto” (CCMT-CAI
1998) e “Tecniche di Assicurazione: confronto
tra classica e ventrale” (CCMT-CAI 2001), nei
quali ha coniugato le risorse del CAI, delle
Guide Alpine e dell’UIAA.
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